La sanità malata necessita d’interventi. Le cause e i rimedi
Intervista al Presidente Pierantonio Muzzetto
Le novelle legislative ultime, dalla Responsabilità, alle Dat e al riordino degli Ordini hanno segnato la linea Maginot della professione medica, attaccata da più parti e sacrificata sull’altare del “tutti insieme appassionatamente”, uniti nel task shifting, confusi nelle competenze più avanzate in altri ruoli, dal verbo regionale e dalle argomentazioni dei postulatori del cambiamento.
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<Il fenomeno della violenza di genere è purtroppo oggi in costante aumento e costituisce un problema di salute pubblica oltreché sociale. È un fenomeno complesso da contenere e portare a soluzione col coinvolgimento di tutti coloro che sono impegnati in ambito di gestione della salute. E oltre il coinvolgimento occorre un coordinamento efficace, ossia una rete di prevenzione.
Il Corso ha l’obiettivo di creare una sorta di “Rete” e di tracciare un percorso chiaro per tutti coloro che a vario titolo operano per la soluzione dei problemi, creando i presupposti per una sinergia d’azione da parte dei vari attori, finalizzandola al raggiungimento di risultati tangibili, con ciò volendo passare dalla teoria alla pratica e, dunque, mirando soprattutto ai “fatti e ai risultati”.
Ci si rivolge ai medici e ai pediatri di famiglia, agli odontoiatri, ai farmacisti identificati come coloro che, per la loro attività possano per primi cogliere le situazioni di disagio, ricoprendo allo stesso tempo la funzione di professionisti e di fidate interlocutrici/ori, fatti oggetto anche di delicate confidenze. Con ciò facendo prevenzione, cosa naturale soprattutto per il medico.
Il razionale del corso è presto detto: le figure prescelte possono avere per competenza un ruolo oltremodo importante nella diagnosi e nella prevenzione, nel dare consigli alle persone che subiscono violenza, le donne come il minore. L’organizzazione territoriale della medicina e della pediatria di famiglia, la capillarità degli studi odontoiatrici e la diffusione delle farmacie, crea di fatto una sorta di rete naturale delle varie professioni, che non può non sfruttarsi a favore del cittadino in difficoltà.
Sono figure che svolgono una funzione sociale e non solo professionale, in grado quindi d’intercettare, quali testimoni involontari, i “segni di una violenza nascosta e subdola” rilevando nei pazienti taluni aspetti correlabili ad episodi ripetuti di violenza. E i farmacisti in particolare sono in grado di raccogliere quelle richieste di aiuto delle donne che, soprattutto in periferia, non si sentono di rivolgere ad altri interlocutori istituzionali.
L’Ordine ha così colto la proposta di collaborazione, d’impegno e di concretezza presentata dalle consigliere Cristina Baroni e Ornella Cappelli, formulata insieme alla dottoressa Antonella Vezzani, su un’idea originale che ha maturato in questi anni dopo altre esperienze molto apprezzate. Così si è potuto costruire il progetto dal taglio “pratico” col patrocino della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri e della Prefettura di Parma, che ha coinvolto a vario titolo il mondo laico del servizio, colla proposta e collaborazione del Soroptimist di Parma, la polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Parma, la Magistratura, in particolare la dottoressa Lucia Russo, la stessa Prefettura con la dottoressa Fernanda Canfora, gli esponenti del mondo forense, di quello medico specialistico ospedaliero e territoriale, della psichiatria e psicologia; va anche evidenziato l’apporto delle associazioni, del Mondo Medico femminile e delle Consigliere di parità oltre al sostegno dell’Ordine dei Farmacisti col Presidente Melegari.
Ogni valutazione si farà alla fine del percorso quest’autunno e allora potrà essere grande la soddisfazione se dopo questo cammino si fosse nella condizione d’incidere in futuro, positivamente, sul fenomeno arrivando a prevenire i danni maggiori o addirittura bloccare, laddove possibile sul nascere, l’escalation dell’atto violento.>
Presidente
Pierantonio Muzzetto
Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Parma
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