La sanità malata necessita d’interventi. Le cause e i rimedi
Intervista al Presidente Pierantonio Muzzetto
Le novelle legislative ultime, dalla Responsabilità, alle Dat e al riordino degli Ordini hanno segnato la linea Maginot della professione medica, attaccata da più parti e sacrificata sull’altare del “tutti insieme appassionatamente”, uniti nel task shifting, confusi nelle competenze più avanzate in altri ruoli, dal verbo regionale e dalle argomentazioni dei postulatori del cambiamento.
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Parma occupa una posizione di primo piano riguardo alla qualità degli interventi sanitari.
Certo, la gestione e lo sviluppo della salute, oggi, sono inscindibili da un percorso serio e consapevole che si compia nel nome dell’innovazione. Quindi, in quest’ottica, urge un tavolo di programmazione ove siano chiamate tutte le forze attive del nostro territorio: istituzionali, politiche, gestionali, sociali e produttive. Solo così, insieme a una netta inversione della considerazione che la Regione ha della nostra provincia, sempre più depauperata dei suoi reparti storicamente e culturalmente d’eccellenza, si avrà quel rilancio della sanità parmense nei termini che le spettano.
Un concetto più volte sottolineato dal Presidente dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della provincia di Parma, Pierantonio Muzzetto, durante l’Assemblea ordinaria annuale degli iscritti che si è svolta sabato 15 ottobre all’Hotel de la Ville. “Siamo per una politica di fattiva collaborazione con il territorio perché il nosocomio Maggiore e quelli della provincia e la Facoltà di Medicina e chirurgia tornino ad essere un punto di riferimento di prim’ordine”.
Sono stati diversi i temi toccati nel corso della Giornata del Medico, dal rapporto con le istituzioni alle problematiche nazionali che riguardano la difesa della professione e che vedono Parma in prima linea da anni, questo in base alla convinzione che la rinascita del medico sia funzionale alla rinascita dell’intero sistema salute e che la rinascita dell’intero sistema non possa prescindere da una considerazione nuova del medico, che dev’essere parte attiva nella progettazione per la gestione e lo sviluppo dello stesso.
Il presidente Muzzetto si è soffermato, tra gli altri argomenti, sul tentativo, in ottica economicistica, di riassetto di ruoli e funzioni del medico e delle altre figure sanitarie: “l’atto medico è diverso dall’atto sanitario, semplicemente perché i percorsi formativi, pratici ed esperienziali, ossia le conoscenze che portano a compierli, sono diversi uno d’all’altro e non possono prescindere dal ruolo. Il nostro motto è “sì crescere ma nelle differenze e nelle peculiarità di ognuno”.
Se si vuole rinnovare il sistema di assistenza si parta dal riconoscere la diversità dei ruoli e delle funzioni, che derivino da una rivista formazione specifica, che delinei specifiche competenze e le conseguenti specifiche responsabilità.
Nella sua relazione morale il Presidente dell’Ordine dei medici (che conta 4046 iscritti, 56% dei quali maschi e 44% femmine) interviene poi sul problema delle assicurazioni che gravano soprattutto sui giovani, già alle prese col problema della difficoltà di trovare un posto di lavoro e dei contratti indecorosi. “Siamo alla situazione Kafkiana di avere l’obbligo per legge di essere assicurati e di non avere una legge che obblighi le assicurazioni a assicurare e a premi equi. Con danno soprattutto ancora una volta per le nuove generazioni mediche che devono fronteggiare costi insostenibili, che tra l’altro scoraggiano le vocazioni”.
E’ stata poi espressa preoccupazione per il crescente fenomeno del contenzioso in ambito medico e sanitario, con gli ovvi risvolti sui costi di gestione della professione. “Per ciò, in attesa di una legge che finalmente depenalizzi l’errore medico, è positivo il recente accordo fra Federazione medica e Consiglio Nazionale forense che, una volta applicato a livello locale dagli Ordini dei medici e degli avvocati, potrà magari limitarne i numeri”.
Una riflessione poi sul lavoro medico complicato anche dalle cervellotiche, inadeguate e inaccettabili scelte precarizzanti del task shifting, ennesimo strumento dell’economicismo spinto delle politiche per la salute: “L’Ordine persegue l’appropriatezza, quale ottimale risposta alla domanda di salute in contrapposizione a una politica dei tagli che comporterà una sempre minore disponibilità di risorse umane qualificate. Non dimentichiamo che ogni restrizione mutila il nostro sistema sanitario, che è virtuosamente garantista, assicurando ogni prestazione tanto all’indigente tanto all’abbiente, superando eticamente e di gran lunga le tanto decantate visioni d’oltreoceano e anche d’oltremanica. La salute costa, ancor più per il crescere dell’età della popolazione e delle poli-patologie: non saranno i tagli a risolvere il problema. L’inversione di tendenza si avrà col considerare il bene salute come indice di produttività del sistema paese. Col rientro precoce nel mondo del lavoro di chi ne era lontano per malattia. Ecco perché occorre investire, e non disinvestire, in sanità”.
La Giornata del Medico è proseguita con la relazione del presidente della Commissione Odontoiatri Angelo Di Molache ha fatto invece il punto ha fatto invece il punto sull’annoso problema dell’abusivismo e prestanomismo: “Oggi l’esercizio abusivo della professione è punito dall’art. 348 c.p. con la pena detentiva della reclusione fino a 6 mesi (forse, mai applicata) o della multa da 103 a 516 euro. L’attuale Proposta di legge n. 2281 approvata in sede referente dalla Commissione Giustizia prevede invece che la multa massima passi a 50.000 euro. L’inasprimento sanzionatorio sarebbe già un primo segnale importante in ordine al fenomeno”. Si è soffermato poi sulle novità che riguardano le Statuto dei Lavoratori autonomi: “Si prevede la totale deducibilità delle spese di formazione continua dei Professionisti, inclusi odontoiatri e medici che, grazie a una modifica al testo unico delle imposte sui redditi saranno deducibili al 100% e non più all’attuale 50%.”. E’ intervenuto poi sulla guerra dei prezzi seguito al proliferare delle catene low cost, sul fenomeno della “mercificazione” delle prestazioni professionali, sulla ricadute della crisi economica sulla cura della bocca e sulla conseguente importanza della prevenzione.
I medici iscritti sono stati poi chiamati a votare il Bilancio Consuntivo 2015 e Preventivo 2017, presentato dal Tesoriere Michele Campari, con la motivazione del Collegio dei Revisori presieduto da Matteo Curti, prima della solenne cerimonia di premiazione di 10 colleghi con 50 anni laurea e del Giuramento dei neo abilitati (102 i giovani convocati), primo atto dell'ingresso dei giovani nella famiglia dei medici.
A cura di Ufficio Stampa Omceo Parma - Antonella Del Gesso
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